Oss sospesa per non aver fatto il vaccino: ricorso respinto
Il 20 aprile 2021 una Rsa dell’Isola bergamasca ha sospeso dal lavoro e interrotto la retribuzione di una sua operatrice sociosanitaria non vaccinata, non avendo altre funzioni non a contatto con i pazienti dove poterla impiegare.
Il 18 maggio successivo l’oss ha presentato ricorso e il 1° giugno la Rsa ha risposto con una memoria difensiva realizzata grazie al supporto del nostro legal team.
Dopo due udienze, il 16 luglio il giudice del lavoro Giulia Bertolino ha dato ragione al datore di lavoro, rigettando il ricorso della lavoratrice e confermando il provvedimento adottato dalla Rsa.
Si tratta del primo pronunciamento su questo tema in provincia di Bergamo e il quarto in Italia.
È un traguardo molto importante e, come prevede il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, conferma che la salute dei dipendenti non può essere messa a rischio dalla permanenza in servizio di un lavoratore che non si sia voluto vaccinare. Un principio che sembra potersi applicare potenzialmente in tutti i settori lavorativi.
Con il lavoro collettivo dei membri del nostro legal team abbiamo difeso la Rsa in questione, evidenziando come la legge consideri la vaccinazione un requisito fondamentale per lavorare in ambito sanitario.

