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Le assenze per malattia di un lavoratore disabile vanno escluse dal periodo di comporto?

Le assenze per malattia di un lavoratore disabile vanno escluse dal periodo di comporto?

Prosegue il contrasto giurisprudenziale relativo alla possibilità di escludere le assenze per malattia del lavorator disabile dal computo del comporto.

Dopo alcune sentenze che avevano ritenuto di non considerare le assenze, per evitare indirette discriminazioni fondate sulla condizione di disabilità, si registra una pronuncia di segno opposto del Tribunale di Lodi.

Il Tribunale di Lodi con sentenza del 12 settembre 2022 dopo aver escluso, nella fattispecie, la sussistenza di una discriminazione diretta, ha ritenuto non configurabile neppure la discriminazione indiretta sulla base dei seguenti rilievi: 

  • la malattia del disabile non può integrare una discriminazione e non è meritevole di maggior favore rispetto a quella di un altro lavoratore del settore non disabile, affetto da una patologia cronica o sottoposto ad un intervento chirurgico assimilabile a quello del lavoratore disabile; 
  • periodi di comporto particolarmente lunghi, (nel caso deciso dal Tribunale, quindici mesi di assenza in un periodo di riferimento di trenta mesi) devono ritenersi sufficientemente tutelanti anche per il lavoratore disabile, mentre sarebbe irragionevole imporre al datore di lavoro sacrifici ulteriori in termini di obbligo di tollerare la mancata prestazione lavorativa. 

Il Tribunale di Lodi, quindi, ha ritenuto che differenziando il comporto del lavoratore disabile si creerebbero delle conseguenze pregiudizievoli per il datore di lavoro, in particolare, il giudice di merito ha affermato che “a fronte di un così lungo comporto contrattuale, escludere dal computo i periodi malattia legati alla disabilità, si risolverebbe in un onere sproporzionato per il datore di lavoro, costringendolo a protrarre irragionevolmente il rapporto di lavoro con un lavoratore non in grado di garantire la prestazione per un periodo sufficientemente continuativo. Ragionando per ipotesi estreme, si potrebbe infatti arrivare a pensare, che il lavoratore che si ammali solo in ragione delle malattie riconducibili alla disabilità, non possa essere licenziato e che dunque, non applicandosi il periodo di comporto, il datore di lavoro debba rimanere vincolato a quel rapporto sine die”.

Pertanto, i periodi di malattia del lavoratore disabile rientrano nel periodo di comporto previsto dalla contrattazione collettiva.

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